L’avvio della costruzione del nuovo Partito Democratico, consente oggi a molte persone, che come noi si riconoscono nei valori e nei principi del centro sinistra, di pensare, di nuovo o per la prima volta, ad una nuova fase della politica e del processo di partecipazione democratica. Uno dei messaggi fondamentali usciti dai congressi dei DS e della Margherita è stato: “da soli non bastiamo più”.
Ecco, noi vogliamo costruire una parte di nuova vitalizzazione della politica di centro sinistra nel nostro territorio, contribuendo a ciò che ci auguriamo accada in tutto il Paese, candidandoci a divenire “soggetto politico” nel percorso verso il nuovo partito.
L’idea è quella di una nuova importante aggregazione di persone e competenze portatrici di una nuova concezione della politica e dei partiti. Un’ idea che raccoglie ciò che oggi le “strutture” dei partiti tradizionali non sono in grado di raccogliere con efficacia: la disponibilità di migliaia di persone, ad iniziare o tornare a partecipare, contando.
Partecipare mettendo le proprie risorse ideali e le competenze culturali e professionali a supporto di una nuova politica, ma anche di una nuova etica della politica.
Persone in grado di cooperare, non per costruire una delle tante nuove “lobbies”, ma perché l’idea di uno sviluppo economico e sociale, di una qualificazione delle imprese, dei servizi, della Pubblica Amministrazione, basato sull’utilizzazione produttiva della conoscenza, dei saperi, della ricerca, non sia più solo uno slogan, ma divenga uno dei fattori fondanti del nuovo Partito Democratico.
C’è una difficoltà della politica attuale nell’affrontare con coraggio i temi cruciali delle riforme. Soli alcuni schematici esempi:
- non si afferma con convinzione una nuova idea del futuro, nel quale la conoscenza e l’innovazione siano motore dello sviluppo;
- non si riesce a comporre compiutamente una nuova idea di “impresa” creatrice di benessere e portatrice di valori sociali che pone al centro la qualità del lavoro, superando definitivamente una concezione dell’impresa come soggetto antitetico all’idea di democrazia, dalla quale possa prendere forza la stessa strategia delle liberalizzazioni.
- non si è in grado di affermare con nettezza il bisogno urgente di una riforma profonda e radicale di una Pubblica Amministrazione, in gran parte improduttiva, inefficacie ed inefficiente ed agire di conseguenza, come vorrebbe la stragrande maggioranza dei cittadini italiani.
Ecco perché c’è bisogno di persone nuove che condividano l’idea che i partiti così come sono non possono superare i limiti della loro capacità di rappresentanza, se non vengono fortemente riformati.
Ma non basta l’avvio dell’auto-riforma, né che siano cooptate forze nuove in schemi vecchi, è necessario invece che persone nuove, con una nuova concezione della politica, che non siano condizionate dalla necessità di auto-riproduzione di se stesse come gruppo dirigente, siano in grado di costituire una forza rilevante del e nel nuovo partito, divenendo esse stesse soggetto politico per parteciparlo e per contribuire a dirigerlo.
Questo crediamo sia il vero senso di una complementarietà tra vecchio e nuovo, tra politica e società civile, che non si contrappone e non vuole abolire il professionismo della politica, ma che invece si affianca ad esso per rivitalizzarlo, rinnovarlo e per porre le condizione affinché l’azione del nuovo Partito Democratico sia in grado di esaltare i contenuti, il merito, la professionalità, la conoscenza.
E’ così che, insieme, possiamo costruire una strategia ed una politica moderna ed innovativa per supportare le azioni di Governo ad ogni livello, che siano all’altezza dei bisogni di riforma del territorio e del paese, e in grado di essere apprezzate e sostenute dai cittadini.
Per questo fondiamo oggi, a Pisa e nella provincia, questo movimento che chiede adesioni perché “l’innovazione della politica produca una politica dell’innovazione”.